Tornare alla normalitŕ in sala operatoria con il progetto temperatura 360 gradi
15 Giugno 2020

Tornare come prima non è più possibile, allora bisogna ripensare a come risolvere il problema del riscaldamento dei pazienti in sala operatoria.
Seda è in grado di offrire diverse soluzioni e diverse tecnologie per il mantenimento della normotermia anche a minor impatto ambientale.
Cosa è il Progetto temperatura 360 gradi
La protezione del paziente dall’ipotermia e dalle piaghe da decubito in sala operatoria.
Proteggere i pazienti in sala operatoria è una priorità per qualsiasi medico. Ogni azione è volta ad aiutare o ridurre i rischi. Igiene e sterilizzazione aiutano o riducono i germi. L’anestesia aiuta o riduce il dolore e il movimento.
Le procedure ad alta tecnologia limitano danni d’organo e cicatrici, ma cos’altro potrebbe accadere durante la procedura?
Ipotermia e piaghe da decubito
L’ipotermia, o un calo significativo della temperatura corporea del paziente, si verifica a seguito dell’anestesia o delle procedure chirurgiche tipiche della sala operatoria. Le complicanze dell’ipotermia perioperatoria includono maggiori perdite di sangue intraoperatorie e l’eventuale necessità di trasfusioni, oltre ad un aumentato rischio di infezioni, tempi di recupero più lunghi e minor effetto dei farmaci somministrati.
Inoltre, l’immobilità del paziente sul letto operatorio per il tempo dell’intervento può causare danni ai tessuti. Queste lesioni del tessuto profondo possono anche verificarsi a causa del peso e del posizionamento del paziente. Minori lesioni possono essere solo un livido, ma lesioni più gravi possono portare a un’ulcera da pressione acquisita intraoperatoriamente (IAPU).
Gli IAPU creano un impatto negativo sull’ospedale in vari modi.
1. Mettono il paziente a rischio di infezioni che possono influenzarne gli esiti dell’intervento.
2. Possono prolungare la durata della degenza del paziente aumentandone i costi per ospedale.
3. Possono anche influenzare meriti e reputazione dell’ospedale nella comunità.
Riduzione del rischio con la normotermia
La miglior risposta è quella di mantenere la temperatura del paziente nell’intervallo normotermico, considerato tra 36º C e 38º C.
Un accessorio complementare può essere quello di fornire un sistema che riduca la pressione tra il paziente e il tavolo operatorio.
Nel Progetto temperatura 360 gradi sono previste diverse strategie per ridurre l’ipotermia perioperatoria e le lesioni da decubito.
L’utilizzo di sistemi ad aria filtrata è sicuramente uno degli standard più diffusi per il mantenimento della temperatura corporea, grazie alla presenza di copertine dedicate ai diversi tipi di intervento ed alla facilità d’uso, ma non è l’unico sistema che può essere utilizzato per mantenere la normotermia in sala operatoria.
Le linee guida AORN del 2015 raccomandano infatti che “l’utilizzo di una combinazione di metodi per il riscaldamento del paziente può essere l’approccio più efficace” per il riscaldamento del paziente.
Per maggiori informazioni:
https://www.seda-spa.it/gestione-della-temperatura-corporea-1040.htm
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