La protezione del paziente dall'ipotermia e dalle piaghe da decubito in sala operatoria
27 Giugno 2024
Proteggere i pazienti in sala operatoria è una priorità per qualsiasi medico. Ogni azione è volta ad aiutare o ridurre i rischi. Igiene e sterilizzazione aiutano o riducono i germi. L’anestesia aiuta o riduce il dolore e il movimento. Le procedure ad alta tecnologia limitano danni d’organo e cicatrici, ma cos’altro potrebbe accadere durante la procedura?
Ipotermia e piaghe da decubito
L’ipotermia o un calo significativo della temperatura corporea del paziente, si verificano a seguito dell’anestesia o delle procedure chirurgiche tipiche della sala operatoria. Le complicanze dell’ipotermia perioperatoria includono maggiori perdite di sangue intraoperatorie e l’eventuale necessità di trasfusioni, oltre ad un aumentato rischio di infezioni, tempi di recupero più lunghi e minor effetto dei farmaci somministrati.
Inoltre, l’immobilità del paziente sul letto operatorio per il tempo dell’intervento può causare danni ai tessuti. Queste lesioni del tessuto profondo possono anche verificarsi a causa del peso e del posizionamento del paziente. Minori lesioni possono essere solo un livido, ma lesioni più gravi possono portare a un’ulcera da pressione acquisita intraoperatoriamente (IAPU).
Gli IAPU creano un impatto negativo sull’ospedale in vari modi:
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Mettono il paziente a rischio di infezioni che possono influenzare gli esiti dell’intervento.
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Possono prolungare la durata della degenza del paziente aumentandone i costi per ospedale.
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Possono anche influenzare meriti e reputazione dell’ospedale nella comunità.
Riduzione del rischio con la normotermia
La miglior risposta è quella di mantenere la temperatura del paziente nell’intervallo normotermico, considerato tra 36ºC e 38ºC.
Un accessorio complementare può essere quello di fornire un sistema che riduca la pressione tra il paziente e il tavolo operatorio.
Nel nostro Progetto Temperatura Paziente sono previste diverse strategie per ridurre l’ipotermia perioperatoria e le lesioni da decubito.
L’utilizzo di sistemi ad aria filtrata è sicuramente uno degli standard più diffusi per il mantenimento della temperatura corporea, grazie alla presenza di copertine dedicate ai diversi tipi di intervento ed alla facilità d’uso, ma non è l’unico sistema che può essere utilizzato per mantenere la normotermia in sala operatoria.
Le linee guida AORN del 2015 raccomandano infatti che “l’utilizzo di una combinazione di metodi per il riscaldamento del paziente può essere l’approccio più efficace” per il riscaldamento del paziente.
Anche la linea di riscaldamento ASTOPAD® offre diverse soluzioni integrate per il riscaldamento, con coperture e traverse da posizionare sul letto operatorio o sopra al paziente, fino a materassini antidecubito con riscaldamento integrato adattabili alle misure dei tavoli operatori.
Infine, anche per le procedure in sala ibrida, di elettrofisiologia o emodinamica, sono disponibili materassini riscaldati antidecubito 100% radiotrasparenti.
Oltre al riscaldamento superficiale del paziente è fondamentale garantire che anche le infusioni siano riscaldate per mantenere l’adeguata normotermia.
Tutti i prodotti della linea ASTOTHERM® e AstoFLO® sono pensati per il riscaldamento delle infusioni di fluidi e sangue in tutte le tipologie di intervento.
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